Una settimana sul mercato: banche centrali e inflazione (11 – 15 aprile)

11.04.2022
2 verbale
Inizia una settimana di riunioni delle banche centrali e può rivelarsi piuttosto energica e attiva. Nel frattempo, il calendario macroeconomico offrirà un sacco di statistiche interessanti, il che significa che gli investitori difficilmente avranno tempo per la noia.
GBP: molti rapporti

La Gran Bretagna sarà super attiva sul calendario macroeconomico. Pubblicheranno statistiche sulla produzione industriale, sulla bilancia commerciale e sul PIL, insieme alle statistiche sul mercato del lavoro. Per ora, il GBP sembra debole sotto la pressione del USD; tuttavia, le vendite potrebbero interrompersi se le statistiche supportano la valuta.
USD: dati sull'inflazione

Gli Stati Uniti stanno preparando un ampio blocco di statistiche, comprese le statistiche sull'inflazione per marzo. L'IPC ha rinnovato un massimo storico ed è cresciuto dell'8.3% a/a. Questo sarà l'ennesimo argomento a favore di un rapido aumento dei tassi di interesse a maggio e presumibilmente sosterrà il dollaro USA.
NZD: pronto per la crescita del tasso

È probabile che la banca di riserva della Nuova Zelanda aumenterà il tasso di interesse dall'1% all'1.25%. Questa decisione è già stata inclusa nelle quotazioni NZD, ma a seconda del tono dei commenti del regolatore, le quotazioni possono comportarsi diversamente. Un tasso monetario stabile sarà un segnale positivo per la valuta.
CAD: in attesa di supporto

Il mercato si aspetta che la Bank of Canada decida di aumentare il tasso di interesse dallo 0.5% all'1%. Questo è uno dei metodi per rallentare la crescita del CPI. Per il CAD, l'aumento del tasso di interesse può diventare un buon supporto, soprattutto se oil & gas i prezzi si stabilizzano.
EUR: sperando in un supporto

Anche la Banca centrale europea si riunirà per un incontro. Nel verbale della riunione precedente si dice che i politici monetari hanno ancora una scelta ma devono agire subito. Questa volta non è previsto alcun aumento del tasso di interesse, ma i commenti della BCE potrebbero diventare ancora più falchi e sostenere l'EUR.